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Sold out la Prima Nazionale di “Viola e il Blu” spettacolo tratto dal libro di Matteo Bussola e sua prima trasposizione drammaturgica teatrale, scritta a quattro mani con la sceneggiatrice e scrittrice Paola Barbato. Le prossime date

2 Dic 2022 | Cultura e Società

Sold out la Prima Nazionale di “Viola e il Blu” spettacolo tratto dal libro di Matteo Bussola e sua prima trasposizione drammaturgica teatrale, scritta a quattro mani con la sceneggiatrice e scrittrice Paola Barbato. Lo spettacolo, andato in scena per la prima volta volta giovedì 10 novembre al Teatro Modus di Verona, ha registrato il tutto esaurito anche nelle due repliche di venerdì 11 novembre. Lo spettacolo è una produzione di Fondazione Aida, storico centro di produzione teatrale veronese che sta per tagliare il traguardo di quarant’anni di attività. La regia è di Lucia Messina (già applaudita attrice e performer, affermata per la sua capacità di trovare nuove prospettive di narrazione) e gli attori sono attori Stefano Colli (classe 1989 ha iniziato la sua carriera artistica a 17 anni affiancando Iskra Menarini, la storica vocalist di Lucio Dalla, all’interno di concerti, trasmissioni televisive e radiofoniche. Ha conquistato il grande pubblico partecipando a The Voice nel 2019), ed Elisa Lombardi, con un lungo curriculum artistico, tra cui spicca la partecipazione a importanti produzioni teatrali come “Mammia Mia” e “Flashdance”, a film sul grande schermo “La casa di famiglia” di Augusto Fornari e la compartecipazione a fiction come “Una pallottola nel cuore” e “Un passo dal cielo”.

«È la prima volta che scrivo un libro per ragazzi e anche la prima volta che affronto una trasposizione drammaturgica – spiega Matteo Bussola, veronese classe 1971 -. Ho accettato questa sfida perchè al mio fianco c’era Paola Barbato, sceneggiatrice di esperienza con cui ho già lavorato a riduzioni drammaturgiche cinematografiche. Il linguaggio teatrale, però, è diverso, perchè bisogna tener conto di una serie di elementi fisici che andranno in scena e dell’assenza del narratore extradiegetico. Nel cinema non si lavora a camera fissa come in teatro, quindi per me è stata un’esperienza istruttiva».

Protagonista della storia è Viola, una bambina che gioca a calcio, sfreccia in monopattino e ama vestirsi di Blu. Viola i colori li scrive tutti con la maiuscola, perché per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma non tutti sono d’accordo con lei, specialmente gli adulti. Tanti pensano che esistano cose “da maschi” e cose “da femmine”, ma Viola questo fatto non l’ha mai capito bene. Così un giorno decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende. È maggio, un venerdì pomeriggio, il cielo è azzurrissimo e macchiato di nuvole bianche, il papà è in giardino che cura le genziane. Le genziane hanno un nome da femmine, eppure fanno i fiori Blu. Però ai fiori, per fortuna, nessuno dice niente.

«Nascere in un corpo maschile o femminile non implica che sia tracciato un solco da cui non si può uscire e che sia già indicata la strada di interessi, hobby e passioni – precisa Paola Barbato -. Basta guardare il percorso di Giorgio Misini», primo campione d’Europa con l’oro conquistato nel solo tecnico maschile del nuoto sincronizzato. «Sarebbe il momento di superare le ghettizzazioni di genere e guardare oltre». Riguardo alla forma, «nel testo teatrale di “Viola e il blu”, abbiamo fatto un lavoro accurato sulle simbologie- continua Barbato -, perchè a teatro non è solo sufficiente dire una cosa, piuttosto è necessario trovare un escamotage affinché il pubblico riesca a vederla, oltre che sentirla. Abbiamo ridistribuito il contenuto in termini di tempi e di spazi, ragionato sulla funzionalità degli oggetti di scena e sulla cromaticità. È stato un grande gioco di equilibrismo». Dopo l’adattamento cinematografico di “Notti in bianco, baci a colazione”, la coppia d’arte Bussola-Barbato si è cimentata in questo capolavoro di letteratura d’infanzia, per poi passare all’adattamento a quattro mani del quarto libro di Bussola “L’invenzione di noi due” che avrà come set privilegiato proprio la loro città: Verona.
Sessanta minuti di narrazione, ritmo, colore e profondità, svelati nella poliedrica stagione 2022/23 di “Modus, il salotto fuori casa”.

Prossime date: 16 gennaio ore 10 Teatro Stimate di Verona; 17 gennaio ore 10 Teatro Stimate di Verona; 19 gennaio ore 10 Teatro Dim di Castelnuovo del Garda (Verona); 16 marzo ore 10 Auditorium Vivaldi di Cassola (Vicenza)

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