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“Reggio Calabria cromatica” di Domenico Asmone in mostra dal 22 ottobre alla Galleria SerArt

15 Ott 2023 | Cultura e Società

Una “passeggiata visionaria” da non perdere: l’artista “viaggiatore”, noto in Italia e all’estero, rilegge la propria città di origine con un approccio originale e innovativo, tra le Scalinate della Giudecca, i Guerrieri di Riace, i riti, i borghi e il mare.

“È inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere la città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati”.

Italo Calvino, Le città invisibili, Le città sottili

“Reggio Calabria cromatica” di Domenico Asmone è una passeggiata visionaria lungo una città che “attraverso gli anni e le mutazioni continua a dare forma ai desideri”.

Meglio, è l’arte stessa di questo pittore/scultore a restituire alle sue Città Cromatiche il dono di alimentare il sogno.

È, quello di Asmone, un itinerario nei colori, nella forma, nella materia, negli elementi della Natura che, via via, si plasmano per restituire una lettura inedita e fantastica: una visione sorprendente, persino di ciò che si credeva di conoscere a fondo.

 “Reggio Calabria cromatica” è il rientro a casa di un “artista viaggiatore” che, quella casa, non ha mai lasciato.

Domenico Asmone ritorna nella sua città calabrese di origine con una Personale che porta sullo Stretto – dal 22 ottobre al 19 novembre 2023 – un bagaglio di vita, studio e ricerca trasposto, lungo il suo percorso artistico, su tela, ceramica e carta.

Ad accogliere e promuovere l’arte di Asmone è la Galleria SerArt, Associazione culturale che da quasi mezzo secolo si conferma avamposto, e sicuro riferimento, per chi fa – e per chi ama – l’Arte. Un polo animato dalla passione e dalla competenza della famiglia Serraino, da sempre sensibile al genio e alle più alte forme di creazione artistica, che ha dato vita a uno spazio aperto, un laboratorio vivace, un’accogliente fucina: Galleria prestigiosa tanto per i nuovi talenti da accompagnare nel mondo dell’arte, quanto per i conclamati “numeri primi” del settore – ospitati e proposti nei decenni.

È questo che accadrà, ancora, alle 17,30 del 22 ottobre, quando si apriranno le porte di SerArt (in via Pasquale Andiloro, 6G) per “Reggio Calabria Cromatica” di Domenico Asmone, artista eletto a tale rango da critici e musei italiani e internazionali.

Un appuntamento da non perdere per più ragioni: l’esposizione non sarà, difatti, solo un momento per scoprire (o ri-scoprire) il valore di questo pittore e scultore reggino.

Sarà, questa, un’occasione per vedere con altri occhi – e attraverso la sua orginalissima reinterpretazione creativa – la stessa città di Morgana, con le sue gentili bellezze e i suoi sensuali contrasti, insieme ai borghi antichi e preziosi che ne costellano le distese joniche e tirreniche.

Nell’opera di Asmone si svelano sulla tela Architetture Liberty rivistate – quasi incise – con la tempra calabra di chi sferza col pennello e la spatola una superficie che non può rimanere distesa, che deve ergersi oltre la propria stessa dimensione piana per farsi volume, materia, plastica rappresentazione di un’arte che invita all’assaggio, al tocco, e che seduce con la sua materica, incontenibile, arcana forza.

Le palme esotiche del Lungomare, sferzate dallo scirocco, divengono chiome variopinte e screziate, scompigliate da un soffio mitologico che ne scompone i rami in tessere armoniose. Faro sicuro, di qua dal mare e dall’isola dirimpetto, mai stanca di specchiarsi sulla riva opposta e sorella.

Il Maniero Aragonese si erge carico di suggestioni, con i merli che si dipanano tra ocre, terre e sorprendenti squarci di cielo.

Athena vigila e difende, con lo sguardo alla città e le spalle al mare, in un ritratto che ne svela la femminea grazia e l’indomabile potere di Dea: lancia e scudo riflettono l’oro dell’antica dinastia magnogreca mista ai toni verdi di futuri da solcare, senza paura.

Le Scalinate artistiche di via Giudecca si rivelano sulla soglia tra il visibile e l’invisibile, schizzate geometrie di eteree trasparenze, simbolo della città di mare che si inerpica sui dolci e amati colli.

Intinge il pennello nel Mongibello, Asmone, per affrescare la prospettiva dalla Marina al sacro vulcano: tra palme infuocate da tramonti mai paghi, nunzi di calde giornate da godere.

Il Giovane Guerriero di Riace punta lo sguardo austero oltre la tela, fermato con tratti ora morbidi ora decisi, rivelando l’antica genìa con le lievi, sapienti pennellate di antico bronzo eternamente carico di misteri.

Scilla notturna non teme di mostrarsi senza luci, se non quelle del mito che emanano da sé stessa; la Cattolica di Stilo è geometrica, purpurea, bizantina apparizione. Pentedattilo impressionista svetta, nell’inconfondibile slancio al cielo di piccole case e shakespeariane tragedie. Gerace sorride lieve, immersa in fluide atmosfere.

Tre mesi estivi di lavoro, la ricerca del soggetto, per trasmettere – attraverso i colori – le emozioni della mia città di origine. Il disegno iniziale, la struttura della composizione, la scelta delle cromie. Reggio Calabria cromatica”: Asmone presenta così questo ritorno che equivale a un cerchio che si completa, pur rimanendo aperto. Schiuso all’incontro con i reggini, ai quali presentare la sua reinterpretazione della “Città dell’anima”.

L’artista vive a Pistoia dal 1969. La sua infanzia sulla costa jonica reggina popola la sua fantasia di suggestioni, profumi, sapori e paesaggi che porterà con sé come un imprinting imprescindibile. Una incisione a caldo che connoterà per sempre il suo ardore d’artista.

Nei suoi dipinti spiccano il rosso fuoco del vulcano, il blu smeraldo dello Jonio accostato al cobalto della lussureggiante vegetazione dell’Aspromonte, senza sacrificare nulla della tavolozza inesauribile che solo i tramonti cangianti dello Stretto potevano imprimere nei suoi occhi bambini.

Quei colori diverranno nel tempo la cifra stilistica e cromatica di un viaggio che racconta le tappe dell’artista e dell’uomo. La serie “Cromatica” di Asmone tocca, infatti, città come Venezia, Pisa, Firenze, Roma, Milano, Portofino, Palermo, Orvieto. Ma sono le cromìe di Reggio Calabria a connotarne i capi del suo perimetro artistico.

Tela, ceramica, carta: più che materiali, dimensioni. Oltre ogni tecnica, l’artista fa sconfinare la pittura nella scultura, con i suoi originali altorilievi e, viceversa, la scultura nella pittura – tra smalti e colori che si stagliano al centro dello spazio, in un dialogo incessante di tele e ceramiche, carta e colore, bidimensionalità e tridimensionalità.

Spazi sui quali – o attraverso i quali – si plasma l’universo creativo di Asmone. Piani inclinati che si intersecano, per un’arte che ama rompere i confini.

I dipinti. La spatola, il taglio sulla tela che apre nuovi spazi di osservazione. Il colore che la attraversa e che si solleva, per guadagnare spessore, per toccare l’uomo, per raggiungerlo nel suo spazio vitale. Arte che sprigiona una energia incapace di rimanere ferma sulla tela. Arte che emana una tensione verso l’altro, che si solleva dal proprio stesso limite per varcare nuovi confini.

I dipinti di Asmone sono un’esperienza fisica, da vivere con tutti i sensi a disposizione. Vederlo in azione equivale ad assistere a una delicata, consapevole danza a due, tra egli stesso e la sua arte.

La ceramica. Le sue sculture ricordano i fondali di Ulisse. Terra acqua aria fuoco diventano creatura viva nelle mani dell’artista. Materia magmatica che si plasma in forme e colori cangianti, potenti, decisi a catturare e scomporre la luce per moltiplicarla in tutte le sue declinazioni.

Le sculture, spesso specchio e “doppio” di un dipinto, sono anemoni in movimento, tinteggi smaltati di abissi sorprendenti, quanto quelli dell’anima. Un’immersione nelle acque profonde del mito e del mare natìo per farle divenire “Opera”.

La carta. Le creazioni su carta riportano all’origine: matita, carboncino, un foglio bianco sul quale tutto è possibile. È qui che si svela la perizia assoluta del tratto sicuro, della capacità di ricreare dal vero il soggetto senza tentennamenti. Sulla carta Asmone è maestro di precisione e rigoroso cercatore del dettaglio, pepita rara a disposizione di chi guarda.

“I miei ‘paesaggi cromatici’ sono testimonianza di ciò che rimane nell’anima di un artista viaggiatore…”, scrive Asmone. Un viaggiatore che sosta, in attesa di altri viaggiatori, per restituire a piene mani acque, tramonti, colori ed emozioni di una “Reggio Calabria cromatica” che mette a nudo la sua anima mai quieta, eppure mitica e gentile.

L’arte di Asmone “Rende visibili – parafrasando Carlo A. Martigli nel suo commento critico alla grande opera di Italo Calvino – le città invisibili”. “Io esisto perché tu mi pensi”, disse una volta Dio all’uomo – scrive ancora Martigli. “Reggio Calabria Cromatica” riesce a far esistere tutte le dimensioni di questa città, semplicemente perché Domenico Asmone non ha mai smesso di pensarla.

Domenico Asmone, nasce a Bologna nel 1963, vive a Pistoia dal 1969. Artista autodidatta, dipinge dagli anni ‘80, iniziando a partecipare ai concorsi in estemporanea sul finire degli anni ’90, riscuotendo subito successo e riconoscimenti. 
Invitato a far parte del progetto L’arte in cucina – gli artisti incontrano gli chef con la pubblicazione dei relativi volumi Editoriale Giorgio Mondadori (2017 e 2018). Scelto dal critico d’arte Giammarco Puntelli per le pubblicazioni Profili d’artista edito da Arte In Word, 2017, Le scelte di Puntelli tour, 2018 e Le scelte di Puntelli – Genius. Il codice della mente incontra l’arte Editoriale Giorgio Mondadori (presentato nella Galleria degli Uffizi di Firenze nel settembre 2018). Del 2022 il volume ‘Il colore mi possiede’ edito dalla casa editrice Gli Ori.
Oltre trenta mostre personali. Recenti le personali al Museo Fondazione Matalon di Milano: “Milano e i suoi colori” (2023) e “Il colore mi possiede” (2022); “Logica del colore” Gulli Arte (Savona – 2022), “Estetica dell’emozione” soloshow BAF di Bergamo con la Colonna Arte Contemporanea di Appiano Gentile (CO) nel 2020 e quelle promosse dal Comune di Pistoia nel novembre 2016, dalla Galleria del Leoncino nel 2017 nell’ambito degli eventi patrocinati dal Comune di Pistoia per Pistoia Capitale della Cultura Italiana 2017 e dal Comune di Gubbio (PG) a Palazzo Bargello – Museo della Balestra nel 2018. Più di duecento collettive in Italia e all’estero.

Ha partecipato a numerose fiere d’arte in Italia e all’estero, tra le quali la più recente a Roma nel 2021 alla Nuvola di Fuksas con la SilviaRossi Art Gallery di Bibbiena (AR) e a Bergamo, Milano, Hong Kong e Losanna con la Galleria Colonna. 

Fa parte del Gruppo artistico Laboratorio Acca – ArteInvestimenti. 
Dal 2010 al 2020 unisce all’attività pittorica quella di operatore culturale.
Ha curato, in veste di organizzatore, numerosi eventi artistici, fra i quali ricordiamo: Giuseppe Gavazzi, disegni, Galleria del Leoncino Pistoia, 2013 – Lando Landini, i disegni di Parigi, Museo Marino Marini Pistoia, 2014 – Antonio Possenti, il grande burattinaio, Galleria del Leoncino Pistoia, 2014 – Lando Landini, una vita per l’arte, Sale Affrescate Comune di Pistoia, – Giuliano Gori, avanguardia nell’arte contemporanea, Galleria del Leoncino Pistoia, 2016 – Aurelio Amendola, dell’arte e degli artefici, Galleria del Leoncino Pistoia, 2017. Autore del racconto Caro Arrigo ti scrivo, Edizioni Brigata del Leoncino, 2012.

Il sito dell’artista: https://www.domenicoasmone.it/it/content/6-biografia-domenico-asmone

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