Annunciata l’esposizione esclusiva dei Bronzi di San Casciano e di Riace al ManRC, le epocali scoperte archeologiche degli ultimi due secoli. Memorabile il live targato Armonie d’Arte Festival. Museo all’insegna di dialogo e innovazione – tra tutela, ricerca, promozione ed eventi estivi
Lo stupore, a tratti l’incredulità, per un evento jazzistico indubbiamente memorabile dentro un museo, si percepiva già nei commenti del pubblico in attesa, sul sagrato laico di Palazzo Piacentini. Nella Piazza Paolo Orsi del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria un double bass e un basso a sei corde carichi di promesse; pianoforte, tastiere e un colossale set di rullanti, piatti e tamburi pronti a emozionare. Poco più in là, i tre “divini” del jazz – John Patitucci, Dave Weckl e Joey Calderazzo, fianco a fianco con i Bronzi di Riace – a favore di microfoni e telecamere.
Sin dalle premesse, è stato un evento che rimarrà negli annali, quello che domenica 9 giugno i reggini – e non solo – hanno potuto vivere nella propria città e, soprattutto, all’interno del Museo archeologico nazionale in occasione della presentazione ufficiale del programma del direttore Fabrizio Sudano e di questa prima, elettrizzante data di Armonie d’Arte Festival.
A moderare l’evento “La cultura viaggia sul mare. Dalla Magna Graecia al mondo 4.0” il volto noto di Domenico Gareri, conduttore che ha tenuto le fila del dialogo tra il direttore Sudano, Chiara Giordano – direttrice del Festival Armonie d’Arte – e un pubblico a dir poco entusiasta.
Parole-chiave: connubi, Mediterraneo, dialogo, ascolto, arte. Amore.
Già tanto ha fatto Sudano, dalla sua nomina cinque mesi fa, ma questo evento è coinciso con il momento in cui il direttore ha voluto condividere con la città non solo il programma estivo al Museo reggino, bensì una “visione”.
“Voglio ringraziare tutti e le autorità intervenute – è stato il suo incipit – perché è per me forse il primo giorno di presentazione ufficiale, anche se ci sono state altre occasioni. Abbiamo voluto associare a questo concerto internazionale – con artisti di grande levatura – la presentazione delle iniziative rese possibili grazie alla collaborazione di moltissime associazioni, approfittando di questa occasione per illustrare la nostra idea programmatica di sviluppo, almeno per il quadriennio del mio mandato, e per presentare la programmazione estiva”.
Museo accessibile e aperto, con una estate internazionale: spicca l’esclusiva mostra con le due più grandi scoperte archeologiche dei due ultimi secoli, Bronzi di S. Casciano e di Riace insieme
Lavoro di squadra e rete, i princìpi cardine intorno ai quali si è mossa l’azione del nuovo direttore del ManRc, con la comunicazione delle iniziative di miglioramento e potenziamento di Palazzo Piacentini insieme agli eventi di indiscusso rilievo per l’estate – tra archeologia viva, tutela e intrecci d’arte.
Partendo dal ringraziamento a tutto lo staff e al personale, Sudano ha annunciato il potenziamento dell’accessibilità visiva, uditiva, motoria, cognitiva e culturale del Museo. Potenziamento che passa da una rifunzionalizzazione degli spazi e dalla revisione dei servizi che permettano a tutti di vivere una esperienza totale della struttura e delle collezioni. Tutto questo realizzato insieme alle associazioni del settore, citate dal direttore. Contestualmente, l’accessibilità sarà realizzata anche grazie a un nuovo sito web pensato in questa chiave.
Investimento sulla ricerca scientifica: “Abbiamo partecipato come Museo a un convegno a Roma della direzione generale Musei che ha consentito di portare tutte le novità messe in campo – ha fatto sapere Sudano – mentre un impegno molto intenso viene sostenuto sul versante della ricerca scientifica sui reperti dei depositi. L’esempio sono i due importanti restauri, sulle Lastre di Terreti (bizantine) e il Pithos di Polistena, già in mostra, con l’invito alle scuole – in particolar modo – affinché scoprano il dietro le quinte di tali attività”.
E ancora: la partecipazione al Networks, Markets & People International Symposium all’Università Mediterranea di Reggio Calabria nella Sessione di studi bizantini e numerosi accordi con diverse università italiane e Istituto Centrale del Restauro. Tra le ultime attività realizzate, ad esempio, la presentazione all’Università di Vienna e alla Sapienza di Roma di lavori e ricerche degli esperti del Museo.
“Abbiamo anche una pianificazione di verifica e di manutenzione straordinaria – ha ancora fatto sapere Sudano – non solo per tutto Palazzo Piacentini ma anche per i Bronzi di Riace: da aprile a settembre qualche giorno al mese è dedicato al check-up Bronzi, a cura dell’Istituto centrale del restauro e dell’Università di Genova, per il monitoraggio e le indagini autoptiche e diagnostiche sulle statue di Riace e Porticello, con documentazione grafica e fotografica in 3D ad altissima risoluzione”.
Politica di scambi sul territorio nazionale e internazionale
Internazionalizzazione del Museo. “L’evento di questa sera ne è un esempio – continua il direttore – ma ce ne saranno altri. A febbraio abbiamo partecipato a Siracusa al meeting “Idee e voci per nuove strategie di promozione culturale all’estero” con il ministero degli Affari esteri e per la cooperazione internazionale, con l’intenzione di uscire dai confini fisici del museo di Reggio Calabria, dello Stretto e dell’Italia per andare in tutti gli istituti di cultura all’estero ed esporre le nostre mostre”.
Guide a audioguide in continua evoluzione con CoopCulture – concessionario sulla bigliettazione – già presenti in francese inglese tedesco e russo oltre alle guide kids e LIS.
Dialogo con i linguaggi artistici contemporanei. “Mostre e performance in arrivo: in sala conferenze un primo esempio in atto con l’esposizione nata dalla collaborazione fattiva con l’Accademia di belle Arti di Reggio Calabria, “Intrecci. Trame preziose tra Reghion e Reggio”. A tal proposito, Sudano ha anche anticipato che “Si sta costituendo una commissione di Arte contemporanea per valutare le proposte che arrivano dall’esterno per esporre opere di autori viventi e non viventi”.
“Stiamo lavorando sui servizi aggiuntivi – ha continuato il direttore – e dovremmo avere a stretto giro novità sui laboratori didattici per i bambini. Inoltre, come noto, ad aprile ci è stato consegnato dall’Agenzia del demanio tutto il Palazzo, che è di proprietà del Comune: un atto straordinario perché finalmente il museo può disporre delle proprie strutture a tutti gli effetti. Abbiamo già avviato l’iter per l’accatastamento, completato il quale potremo procedere alla gara per l’affidamento di caffetteria e ristorazione della terrazza del museo”.
Il nuovo piano tariffario del museo partirà dal primo luglio: “Biglietto intero a 10 euro (per adattarci ai musei più importanti d’Italia ed europei, quale è il ManRC) – spiega Sudano. “Proporremo per i reggini un abbonamento a 22 euro, il ManRC Gold: con un solo acquisto, accesso libero e sempre al museo. ManRC family a 40 euro per tutta la famiglia e per tutto l’anno. Biglietto per i giovani a 5 euro (Young) e ManRC Friends a 8 euro, con il “porta un amico”. ManRC Slim per le ultime due ore di attività, dalle ore 18, ManRC Expo per le mostre e Plus per l’ingresso sia alle mostre che al museo. Tariffe stabilite in collaborazione con la Direzione generale Musei che ha approvato il piano”.
Ed ecco il calendario estivo, tra tutela e promozione. Il weekend del 14, 15 e 16 giugno Giornate europee dell’Archeologia (GEA) con tre appuntamenti: il 14 Archeologia preventiva, il 15 didattica per bambini sui miti di Ade e Persefone e il 16 un percorso tra le sale espositive dal titolo “Viaggio nelle necropoli della Calabria: dalla Preistoria all’età ellenistica” alla scoperta delle pratiche funerarie diffuse nel territorio dell’attuale Calabria, con un focus sulle necropoli di Reggio e del suo territorio, in particolare quelle insistenti sotto il museo.
“Il check-up dei Bronzi continua – ha poi ricordato il direttore – nelle giornate del 17 e 18 giugno e nei primi di luglio. Ad agosto – ha tranquillizzato – ci fermiamo per rendere possibili le visite. Si riprenderà a fine estate, chiudendo il 18 settembre con una conferenza stampa che ci consegnerà tutti i risultati dei controlli”.
E ancora: “Il 18 – 19 e 20 giugno la Festa della Musica, con il Conservatorio Cilea, e il 21 festeggeremo insieme con la corale polifonica Mater Dei in Piazza Paolo Orsi”.
Il 25 giugno grande appuntamento: “Avremo Roberto Vecchioni qui per la prima calabrese assoluta del suo ultimo libro. Questa presenza importante, letteraria e culturale, la leghiamo alla riapertura, il 26 giugno, della Biblioteca d’istituto che è qui al piano terra e che riapriremo in questo periodo nei giorni di martedì e mercoledì in attesa di poter aumentare i turni”.
La programmazione estiva continuerà con le passeggiate tematiche lungo il museo, dal 5 luglio al 30 agosto.
Tutti i venerdì aperture prolungate con serate dedicate al cinema, conferenze a cura di associazioni e dello stesso museo, degustazioni, musica, readings di poesie e prosa, teatro. “Dovremmo riuscire a ospitare tutti gli appuntamenti in terrazza”, sottolinea Sudano.
“E permettetemi di presentare ufficialmente la mostra dei Bronzi di San Casciano, che saranno qui a Reggio a fine luglio, o primi di agosto – ha annunciato con emozione il direttore: avremo la scoperta del secolo (questo), cioè i Bronzi di San Casciano, in mostra esclusiva con la scoperta del secolo scorso (i nostri Bronzi): un evento unico al mondo. Un modo per esaltare queste opere e il Museo – a livello nazionale e internazionale – perché sarà l’unico a poterle avere in una mostra congiunta”.
“Dal 3 all’8 settembre Armonie d’Arte Festival sbarcherà quindi ufficialmente a Reggio. E, per finire, le Giornate europee del Patrimonio, durante le quali ci “divertiremo” a scavare le tombe della necropoli sotto il museo, che non sono mai state scavate, scoperte negli anni Trenta. Sarà un’occasione per proiettare un documentario su ciò che abbiamo trovato nelle tombe, nuovi corredi e deposizioni funerarie che saranno presentati nelle giornate del 28 e 29 settembre”, ha concluso.
Il festival Armonie d’Arte
La direttrice di Armonie d’Arte Festival, Chiara Giordano, ha parlato di “rotte” spazio-temporali, in chiave artistica: “Quando il passato feconda il contemporaneo, e viceversa, allora nasce qualcosa di grande. Il festival diventa catalizzatore di attenzione e di scambi reciproci. Nuove rotte mediterranee che trovano in questa città un simbolo. Vogliamo trasferire una narrazione nuova del mare Nostrum: una sorta di “fidanzamento” tra le arti ma anche tra le persone, le associazioni, le istituzioni. Stasera ci sono qui il rettore dell’Università Mediterranea, il sindaco della città, i massimi esponenti delle autorità militari e civili. Questo ci insegna il lavoro che si sta realizzando”.
“Siamo qui per parlare di positività – ha detto Giordano – a volte si abusa della parola “bellezza”: Armonie d’Arte è non solo il titolo del nostro festival ma un concetto che ci appartiene profondamente: trovare rotte sostenibili significa tessere alleanze, comunanze, in cui si creino e si muovano possibilità. Non usiamo la parola sinergia, che sa tanto di marketing, ma la parola Amore”.
A settembre il festival al Museo di Reggio Calabria: danza, arti performative, teatro contemporaneo, jazz americano, Intelligenza artificiale che si interfaccia con l’essere umano in un gioco straordinario, per esplorare ogni possibilità espressiva. “Non solo istanze culturali ma etiche, come già sperimentato a Scolacium dove il festival vive da anni. Un dialogo tra pubblico e privato instancabile che è il mio mantra: ‘Perché il dialogo è il sommo bene’”, chiude Giordano.
Lo ha ribadito anche il direttore Sudano: “Creiamo reti e intessiamo rapporti, come fatto per la prima volta in occasione della Notte dei Musei. Tutti i musei reggini aperti e uniti, insieme, in un dialogo e in un reciproco sostenersi. Il Museo è aperto a decine di associazioni che portano un bagaglio anche dai settori dell’alto artigianato: pasticceri, cuochi, artisti – oltre alle associazioni culturali in senso stretto. Non solo accolte, ma davvero parte integrante del Museo”.
Un live memorabile
New York al Museo di Reggio per una domenica di jazz sopraffino, targato Armonie d’Arte Festival.
Sembrava stessero per danzare anche i Bronzi di Riace: tocco soprannaturale e pizzicato fantasioso, per Patitucci, abbracciato al suo contrabbasso per spremerne l’anima. Weckl immenso, con la grazia di uno chef stellato su tamburi e piatti e con Calderazzo pronto a stupire in un dialogo tra musica e archeologia mai sperimentato a queste altezze.
Il virtuoso Trio esalta e incanta. Patitucci e la sua tecnica impeccabile: tocco pulito e grande padronanza degli armonici. Dave Weckl, simbolo di eccelsa versatilità: precisione, velocità e groove complessi senza sbavature. Joey Calderazzo appassionato e trascinante. Armonie sofisticate, per un’esperienza musicale straordinaria, caratterizzata da una chimica e una comprensione reciproca straordinarie. Patitucci epico, sul brano per la sua terra, Torano Castello – il nonno dalla Calabria sbarcò negli States nel 1920 – e tutto diviene racconto, poesia, ricordo, pace. Un basso che emana la dolcezza di un flauto di Pan. Una invasione sonora che attraversa tempo e spazio, per aprirsi a una dimensione nuova.
Acclamatissimi. Ovazione. Per musicisti e museo.
Un museo aperto, casa, che ha lasciato nei presenti un sentimento di compiuta armonia, paradigma di una intera città e interprete di aspirazioni coltivate a lungo.
Di Domenico Gareri il flash illuminante che raccoglie i fili di una notte unica: “Quando c’è il cuore si va ovunque”.