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Amato: “Il XXXV Premio Mondiale di poesia Nosside, nel tempo del Coronavirus, ha superato sé stesso rinvigorendo il sogno di un mondo senza frontiere di lingue e di culture”

28 Nov 2020 | Cultura e Società

di Pasquale Amato*

Il Premio Nosside ha vissuto nel 2020 l’anno più arduo della sua storia. Un periodo dominato dal terribile CoronaVirus, che sta ancora sconvolgendo le vite dei popoli dell’intero pianeta. La 35^ Edizione era partita il 14 febbraio a Cuba con il piacevole Primo Evento nella Fiera Internazionale del Libro dell’Avana. Poi si è abbattuta sulla nostra Madre Terra la pandemia.

Il Nosside l’ha affrontata con lucida fermezza, come fa la canna col vento: si è adattato ma non si è spezzato. Ed ha superato sé stesso, esaltando l’unicità del suo progetto globale che dal 1983 crea ponti e abbatte muri. Ha rinnovato i suoi strumenti di comunicazione via internet. Ha incrementato le adesioni, consolidando la sua missione di valorizzazione di tutte le lingue del mondo e lo scambio di culture, di tradizioni e di esperienze che esse rappresentano. Ed ha raggiunto l’obiettivo storico di 100 Paesi partecipanti.

Le valutazioni della Giuria Internazionale presieduta dal prof. Giuseppe Amoroso hanno sottolineato la coerenza del Premio con la sua missione. Coerenza di cui sono dimostrazione i due Vincitori Assoluti: l’italiano Stefano Baldinu con una poesia in lingua sarda nuorese e il messicano Francisco Azuela con un componimento dedicato a un popolo originario dell’America pre-colombiana. La provano altresì i riconoscimenti all’immaginario poetico di tante parti del pianeta – dalle Ande all’Aspromonte e all’Himalaya, dal Mediterraneo ai Caraibi, dalla pampa argentina alle pianure del Canada e alle steppe della Mongolia – in un vortice di lingue e dialetti. Le liriche premiate sono incluse in questa Antologia «Nosside 2020», pubblicata da Media&Books di Roma.

Il Nosside ha infine reinventato l’Evento Finale, sostituendo il fascino dello splendido Museo Archeologico dei Bronzi di Reggio Calabria con un suggestivo video trasmesso il 27 novembre via Internet sui maggiori social mondiali. Clicca qui per il video

È stato un risultato lusinghiero per l’idea nata sulla sponda reggina del mitico Stretto di Scilla e Cariddi, che ammalia i poeti e gli artisti da millenni. Un’idea che si identifica con la poetessa magnogreca del III sec. a.C. Nosside di Locri, è raffigurata dalla magnifica immagine del futurista Umberto Boccioni di Reggio Calabria ed è affiancata dall’arte eccelsa dell’orafo crotonese Gerardo Sacco.

In sostanza, anche nel tempo del CoronaVirus il Nosside si è mosso nel solco della sua storia, rinvigorendo il sogno di un mondo senza frontiere di lingue e di culture, senza pregiudizi religiosi, ideologici ed etnici. Un sogno imperniato su pochi cardini: un progetto unico ed originale; un disegno strategico perseguito con risorse esigue, ma con chiarezza, coerenza e perseveranza.

* Presidente Fondatore del Premio Mondiale Nosside Storico, Docente Universitario di Storia

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