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La strage dimenticata di Pizzolungo, il commosso ricordo di Ottavio Sferlazza “per alimentare e custodire il dovere della memoria”

2 Apr 2024 | Approfondimenti e Opinioni

“Oggi ricorre il 39° anniversario di una strage dimenticata, quella di Pizzolungo , nella quale, nel corso di un attentato al sostituto procuratore della repubblica di Trapani, Carlo Palermo, rimasero dilaniati dalla esplosione i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta di 6 anni e la loro madre, Barbara Rizzo, che li  stava accompagnando a scuola”. Inizia così, il commosso ricordo di **Ottavio Sferlazza, ex Procuratore della Repubblica.

“A loro – prosegue Sferlazza – va il mio commosso ricordo; ma voglio rivolgere anche un pensiero ai sopravvissuti, Carlo Palermo, l’autista Rosario Maggio e agli agenti di scorta, Raffaele Di Mercurio, Antonio Ruggirello e Salvatore La Porta, rimasti gravemente feriti”.

“All’epoca – prosegue così il ricordo – svolgevo le funzioni di giudice istruttore  penale a Trapani, mia prima sede, e la macchia di sangue lasciata dal corpicino straziato di uno dei bambini sulla parete di una palazzina a centinaia di metri dal luogo dell’esplosione rimarrà per me un indelebile e terribile ricordo per alimentare e custodire il dovere della memoria”.  

*A Margherita Asta, che con il suo impegno sociale in Libera coltiva quotidianamente quella memoria

** Ottavio Sferlazza, ex procuratore della Repubblica di Palmi. In precedenza è stato presidente della corte di assise di Caltanissetta e, poi, presidente della sezione GUP (Giudice per l’Udienza Preliminare) presso lo stesso tribunale; è entrato in magistratura nel 1977. Come sostituto procuratore presso la Procura di Caltanissetta ha diretto le indagini per l’omicidio del giudice Rosario Livatino ed ha sostenuto l’accusa in giudizio contro gli esecutori materiali. Ha presieduto la corte di assise che ha giudicato mandanti ed esecutori materiali della strage di via Pipitone Federico in cui rimase ucciso il consigliere istruttore Rocco Chinnici e dell’omicidio del presidente della corte di assise di Palermo Antonino Saetta e del figlio Stefano. Ha presieduto la corte di assise di Caltanissetta nel dibattimento per la strage di Capaci fino alla astensione, a seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’incompatibilità alle funzioni giudicanti per il giudice che si sia occupato della stessa vicenda processuale quale componente del tribunale del riesame. Dagli anni Novanta si dedica ad incontri formativi nelle scuole. In pensione dal 2020, attualmente è presidente del comitato etico di Libera (Fonte Treccani).

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