di Francesco Alì
Casa, dolce casa? è un film del 1986 con Tom Hanks, diretto da Richard Benjamin e prodotto da Steven Spielberg. Una commedia che si sviluppa sulle difficoltà connesse all’acquisto della casa, le truffe sempre dietro l’angolo, le problematiche della gestione, i costi delle ristrutturazioni che lievitano sistematicamente. Non a caso, il titolo originale era The money pit, pozzo senza fondo.
Nelle case scorre gran parte delle nostre vite, rappresentano i mutamenti sociali, economici, culturali e del paesaggio di ogni comunità. Ma sono anche la spia della necessità di nuove trasformazioni: in direzione della sicurezza rispetto ai rischi sismici ed idrogeologici, delle odierne esigenze determinate dai mutamenti climatici, dei moderni bisogni culturali e tecnologici, di più appropriati spazi interni ed esterni, se non addirittura la scelta di altre aree geografiche, come evidenziato dal Covid, che ha dimostrato l’inadeguatezza del modello abitativo attuale. Esprimono, inoltre, l’urgenza di creare nuove connessioni tra l’abitazione e i servizi di prossimità, nelle città, nei quartieri e nei piccoli Comuni, necessari per rispondere meglio ai bisogni di sanità, cure, beni di prima necessità, sportelli istituzionali, luoghi di aggregazione sociali e culturali, centri sportivi. Diritti a chilometro zero che presuppongono un cambio di visione totale e azioni concrete. Clicca qui per continuare la lettura