Dopo 1 anno, 1 mese e 11 giorni Roger Federer “The Goat” torna in campo. Una straordinaria coincidenza tutti questi numeri uno scomodati per il ritorno del numero uno del tennis che sceglie come palcoscenico un torneo minore, l’ATP da 250 punti di Doha in Qatar. Un’attesa infinita per i suoi tifosi. Immaginiamo anche per lui. Un evento sportivo di portata mondiale. Per intenderci è come se tornassero a giocare Pelè nel calcio o Michael Jordan nel basket.
L’ultima apparizione ufficiale di Federer in un torneo dello Slam risale a gennaio 2020, agli Australian Open dove, già infortunato, perse in semifinale contro Novak Djokovic, dopo aver battuto Johnson, Krajinovic, Millman, Fucsovics e Sandgren. A febbraio il torneo di beneficenza in Africa con Nadal e Bill Gates. Poi arrivò la pandemia e a giugno 2020 la decisione presa insieme al suo staff di sottoporsi ad un intervento al ginocchio che non è stato risolutivo, tanto che il campione elvetico dopo poco è tornato nuovamente in sala operatoria.
Il britannico Daniel Evans è ancora una volta il suo primo avversario dopo lo stop, proprio come nel 2016, quando Roger rimase fermo per sei mesi: 3 a 0 in favore dello svizzero il bilancio delle gare tra i due. Nessun set vinto dal tennista di Birmingham.
In questo match, che entra nella storia del tennis, il risultato in campo non conta. Per il tennista di Basilea che si è aggiudicato 103 titoli in carriera la vittoria è il rientro dopo oltre un anno di inattività, la gara invece un test per provare a verificare lo stato di forma in un torneo in cui Roger Federer ha già annunciato di “non essere al massimo e di non avere alcun obiettivo in particolare, se non quello di giocare un paio di partite”. Per lo svizzero, 40 anni il prossimo 8 agosto, due gli appuntamenti ai quali tiene di più in questa stagione: Wimbledon e le Olimpiadi di Tokyo posticipati di un anno a causa del pandemia.
Un rapporto speciale comunque quello di Roger con Doha dove torna a nove anni di distanza dall’ultima volta. Un torneo nel quale ha trionfato tre volte, nel 2005, nel 2006 e nel 2011, nessuno come lui, nel quale la sua ultima partecipazione risale al 2012 quando per un infortunio si fermò in semifinale. Il Qatar Federer lo ha scelto come palcoscenico del nuovo inizio dopo aver annunciato il ritorno agli Open d’Australia cui ha rinunciato per non sottoporsi alle stringenti misure di sicurezza australiane per la pandemia che lo avrebbero tenuto per troppo tempo lontano dai figli e dalla moglie.
Per la cronaca della gara Federer, sotto lo sguardo attento dei suoi angeli custodi Ljubicic e Lüthi e quello interessato di Dominic Thiem che lo ha seguito dagli spalti, ha battuto Evans in tre set molto equilibrati, 7-6, 3-6, 7-5 il risultato finale in favore dello svizzero. Roger, un po’ impacciato nel seguire le regole anticovid tra un game e l’altro, ha mostrato un tennis di alto livello, soprattutto nel primo set con un gran servizio molto preciso, un ottimo rovescio e tante magie con il dritto e sotto rete. Qualche errore gratuito di troppo, a volte anche grossolano a causa dei tenti mesi trascorsi lontano dai campi da gioco e dalle gare ufficiali che Roger ha accolto con grandi sorrisi.
Evans, dal suo canto, non ha sfigurato ed ha conquistato il suo primo set in quattro gare ufficiali contro lo svizzero, giocando un match in cui tutto il mondo sperava nella vittoria di Federer.
La gara si chiude con un magnifico rovescio lungolinea di Roger che nell’intervista post partita ha dichiarato: “Ero stanco nel finale, Dan ha giocato un gran match, sempre bello chiudere con un vincente poi. Tornare a giocare a questa età non è una cosa semplice, avere un gran team come il mio è una cosa che aiuta molto”. Il prossimo appuntamento ora è con Basilashvili… il “Re Leone” è tornato.
Ph da pagina ufficiale Roger Federer