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TEKNE_La religione del nostro tempo. Babele digitale, game globale, pupi & pupari

26 Mar 2023 | Approfondimenti e Opinioni

di Nando Minnella*

Cavie del Web e degli algoritmi, nostri boss, padroni del nostro stravolto sistema cognitivo, siamo ormai tutti rinchiusi nella comoda e isolata cuccia cybertech che parla ormai una lingua elettronica dietro il display luccicante, orfana di gesti e sorrisi, odori verdi e presenze, sempre più con meno "eroi" e poeti: dall'"homo sapiens" al cyberman, a plebe-marionette digitali, terminali etorodiretti del virtual-game globale di poteri remoti? Ormai - virtualizzati, infantilizzati e vetrinizzati - si comunica, si fa per dire, a distanza, o, meglio, ci si connette in assenza… 

Si vive di assenze, imbottiti di webillusioni e psicofarmaci elettronici e spesso di…”like”: uno a te e uno a me! E mentre postiamo e chattiamo, informiamo, raccontiamo i nostri gusti, tendenze, pensieri e ribellioni, amicizie, preferenze, i baroni-pupari dei feudi telematici macrocomunicativi, là fuori, in nome del capital-digitale ci lavano il cervello, affinano i sistemi piramidali e mondializzati di controllo, e sì! ci fanno cinguettare con un tweet, giocare-sfogare e “microcomunicare” con un “libero” click, ma le carte, bellezza! le danno loro, mentre ci “comprano a gratis” (si dice a Roma), e poi orientano, manipolano, mettono in vendita e commerciano menti & anime sul mercato delle merci…


Lo show must go on verso le “magnifiche sorti e progressive” tecnocentriche e merceologiche (alla cui base c’è la triade: produzione, consumo, profitti), o verso una regressione antropologica e un futuro distopico?
E noi, al di là delle “boutique ideologiche”, siamo in mezzo anche con le nuove tossicità e psicopatologie: Nomofobia (No mobile phone phobia – angoscia e paura generata dall’assenza del cellulare); IAD (Dipendenza da Web – Internet addiction disorder); Fomo (Fear of missing out – fobia di essere tagliati fuori dai social, ecc.) e così via dicendo e “patologizzando”…


La domanda non è cosa facciamo noi della tecnica del “focolare elettronico”, ma cosa farà la tecnica di noi, della ns umanità, dato che è diventata un’entità a sé che sfugge al controllo dell’essere umano – come sosteneva il filosofo Martin Heidegger.


Le leggi del cambiamento epocale richiedono non assuefazione, conformismo e gregarismo, che stritolano il pensiero critico, ma esigono “pensare il pensiero”, rafforzare le radicalità politiche, le controculture, l’indisciplina e il dissenso sociale, i canoni estetici controcorrente, attraverso anche una micro-comunicazione dal basso che sfrutti la penetrazione comunicativa e le connessioni capillari del Web, in grado di creare linee di discontinuità nell’ordine del discorso macro-comunicativo dominante, verticalizzato, piramidale, che omologa e manipola, in mano a quattro o cinque gruppi di potere ormai su base planetaria.


È chiaro che qui non si vuole demonizzare nessuno, saremmo accusati di cecità intellettuale, gufismo, “luddismo”, se non riconoscessimo gli aspetti ineguagliabili che hanno questi mezzi nella storia dell’umanità, esperimento di comunicazione collettiva su scala planetaria – e con cui bisogna fare i conti.


Non siamo pro o contro perché detestiamo le boutique ideologiche, ma riflettiamo sulla nostra visione tecnocentrica occidentale, la “tecno-normalità”, diventate la religione del nostro tempo che plasmano le nostre attività cerebrali e ci modellano a loro immagine e somiglianza: rivendichiamo la libertà dall'”ergastolo tecnologico”!

Crediti: Foto di Antonio Sollazzo
*Giornalista-scrittore, studioso di storia e cultura delle minoranze americane, ha pubblicato, tra gli altri: L´Altra America I Neri´79- Indiani Oggi´82 - Pascoli d´Alfalto´87 - Postpoesia´87 -  Frecce Spezzate´90 - Il Cavallo Di Manitù´94- Il Sogno il Rito l'Estasi, Le Vie del Peyote degli Indiani d'America´98- Diciamoci il silenzio '08 - L'America non esiste. Io ci sono stato '12. È autore di documentari sugli Indigeni brasiliani "Outro Mundo", sui Nativi americani "A Caccia di Indiani" e di un video sul poeta beat americano Lawrence Ferlinghetti. Ha scritto su: Il Manifesto, Alfabeta, Frigidaire, Liberazione, Rinascita, Paese Sera, Lotta Continua, Il Secolo XIX, Com Nuovi Tempi, Arancia Blu, ecc.~Per RaiTre ha curato dei servizi sugli Indiani. Collabora con diversi giornali e riviste. Scopri di più https://www.facebook.com/nando.minnella 

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